lunedì 8 dicembre 2014

Festa dell'Immacolata a Montedoro

A Montedoro tra il sette e l'otto dicembre ogni comitiva del paese si riunisce in una casa dove passare tutta la notte in allegria (non è importante che la casa offra comodità particolari, in molti casi si tratta di case disabitate per la gran parte dell'anno) a fare grigliate e giocare a carte in compagnia dell’immancabile vino. Girando di comitiva in comitiva a scambiarsi brindisi si arriva a mezzanotte quando tutte le comitive si ritrovano davanti la chiesa per la processione per le vie del paese, che ci riporta al vero senso di questa ricorrenza. 
Fabio Taibi, grazie alle notizie avute da Padre Amedeo Duminuco, ci informa che la tradizionale festa ha origine con l'arrivo a Montedoro di Padre Piccillo Calogero (tra il 1920/30). Tra le numerose attività dell'oratorio Padre Piccillo pensò allora di organizzare, in occasione della vigilia dell'Immacolata, una veglia per le vie del paese durante la quale i fedeli giravano intonando canti in onore della Vergine Maria; tutto ciò aveva inizio verso le tre di notte e terminava alle prime luci dell'alba. Negli anni a seguire, i fedeli pensarono bene di ingannare il tempo nell'attesa della veglia organizzando dei banchetti. Con il passare degli anni però si capì che il banchetto pre-veglia, non era molto indicato per il proseguo della serata, in quanto molti dei partecipanti alla processione, dopo aver mangiato e ben bevuto, arrivavano all'appuntamento già belli che ubriachi. A causa di tale troppa euforia, in seguito Padre Amedeo Duminuco decise di anticipare la veglia a mezzanotte. 
Il prof. Paruzzo Lillo ci informa che il giorno dell’Immacolata era la festa della gioventù, caratterizzata, dalla notturna per le vie del paese dei giovani dell’Azione Cattolica maschile durante la quale cantavano inni alla Madonna ad una o più voci e dalla Messa solenne della festività con il coro maschile che eseguiva la messa cantata a quattro voci. La processione serale era tutto un canto dei fedeli alla Vergine Maria: Nome dolcissimo, La squilla di sera, Dell’ aurora Tu sorgi più bella, Oh! Profumo, Andrò a vederla un dì, Oh! Piissima, Col tramonto dei celeri giorni, Ti voglio amar Maria, ma soprattutto, Oh! Concetta Immacolata, il canto popolare più amato dai montedoresi. In quella atmosfera devozionale scaturì l’idea di realizzare un monumento alla Madonna in piazza, grazie all’impegno dei giovani dell’azione cattolica, guidati da padre Piccillo, che raccolsero le offerte, porta a porta, delle famiglie del paese. Il monumento, su progetto del geometra Raimondo Maida, è stato realizzato in pietra di Comiso con un basamento sopra il quale insiste a forma di parallelepipedo, in forma scalare più piccola, un altro parallelepipedo che costituisce la base dalla quale si sviluppa un obelisco dell’altezza di 5 m. che termina con una statua della Madonna. Alla base della colonna c’è questa epigrafe: A Maria Immacolata Regina, Anno mariano 1954, per cooperazione dei fedeli ed in particolare dell’On. Calogero Volpe, del Cav. Salvatore Messana e della signora Volpe Licata Dorotea. Una tradizione questa della notte dell'Immacolata che è ancora viva e che anima le vie del nostro paese.

Inaugurazione Monumento 16-1-1956, archivio Paruzzo Lillo
Padre Calogero Piccillo 1909-1968, archivio Paruzzo Lillo
foto di Paruzzo Lillo
foto di Paruzzo Lillo
foto di Paruzzo Lillo
archivio www.sicilianamente.com
archivio www.sicilianamente.com

Omaggio floreale all'Immacolata

notturna Immacolata


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