Al Minzar e Montedoro, "L'itinerario Arabo Normanno Sutera-Agrigento nel libro di Al Idrisi"

Al Minza e Montedoro.



Di recente ho avuto occasione  di leggere  l’interessante trattato dell’Ing. Angelo Cutaia di Racalmuto  avente  il titolo sopra riportato  ( Itinerario  etc).
percorso google e distanze
Naro-Caltanissetta
Con riferimento al trattato di Al Idrisi, nella traduzione di Michele Amari (dall’arabo e dal francese) l’Ing. Cutaia  fa un’ampia dissertazione  sul periodo storico arabo-normanno, sulla  viabilità di allora  e  quella  attuale , sui  toponimi arabi e  loro  deformazione e trascrizione  nella nostra lingua.
 seguito  di molte  considerazioni fa  un’ipotesi  sulle località  vistate e  descritte nel viaggio: Sutir, Gardutah, Al  Minzar, Al Qatta, Naru, Sabbuqah, Qalat an  Nisa,  M.Khan  Etc. attribuendo dei toponimi attuali.
Sutir  è un punto notevole ed  inconfondibile anche  se  non rimane traccia alcuna del castello, descritto nel  viaggio,  che  si doveva trovare  sulla sommità del Monte San Paolino. Nonostante ciò l’assonanza del nome  con la moderna Sutera   trova  concordi tutti gli studiosi. Come  noto l’abitato moderno si trova alla  base della rupe e  si è sviluppato  in  diversi quartieri dal  nome  derivato dal’arabo: rabbato, rabbatiaddru. Si può ipotizzare  che  la fortezza  fosse  in cima ed  inespugnabile   mentre  nelle falde vi  fosse la residenza  delle  popolazioni dedite alle attività produttive.
Gardutah: si trova a  levante di Platanu  e  a  mezzogiorno di Sutir da  cui dista 9 miglia. E’ grosso casale ( non castello)  ha orti alberi e  molti terreni da seminare.
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Fa pensare  a  un luogo pianeggiante e  fertile e  ricco d’acqua.  L’ing. Cutaia  lo pone  a Gargilata  per  l’assonanza  del nome  ma  io ritengo che  si tratti  di qualcuna delle  robe di Milocca  abitata  fin da tempi remoti e  che  presenta  le caratteristiche  sopra descritte. Molti altri  studiosi ne danno  questa ubicazione. Coincide la direzione e la distanza  da  Sutir.





NOTA:
Se  le  distanze  sono a  volte opinabili, non c’era il contachilometri, le  direzioni  dovrebbero essere  date  con buona approssimazione :  la bussola  era  nota  agli arabi  e  chi  poteva averne una  se  non  Al Idrisi incaricato da Re  Ruggiero  di  stendere un trattato di Geografia Universale ?
L’affidamento alle direzioni  indicate  da  Al Idrisi ritengo sia  di fondamentale importanza  nella individuazione dei luoghi descritti e  ne terrò  conto  nel  tracciare i punti di riferimento  sulla  mappa allegata.


Ma  continuiamo con la descrizione.
Al Minzar : luogo  di incerta ubicazione. Alcuni lo pongono a  Montedoro, chi al monte Castelluccio  chi alla Sabbuggia  chi a Serradifalco  ed  il Cutaia al Serrone di Racalmuto.
Il fatto che  Minzar  significa  “sega” ovvero  “serra”  ( resegone del Manzoni) fa  si   che  ognuno, per campanilismo o altro lo associ  alla  “serra”  che  si trova nel proprio territorio.
Ma il territorio  siciliano  è pieno di “serre”  di tutti  i tipi:  da ragazzi facevamo la “guerra”  tra  “sirrara” e  “pinninara”, giusto per  citare  una storia  vissuta. La parte alta di Montedoro  era  la serra in  contrapposizione alla parte  pianeggiante.
Ma seguiamo le indicazioni di Idrisi: Minzar  è castello in cima  di un monte scosceso; è abitato e  coltivato da’ naturali, ha molte terre da  seminare e  ridonda di produzioni.
Disgraziatamente  vi è una lacuna  nella indicazione della distanza  e  direzione in cui si trova  Minzar  rispetto a Gardutah. Per  via indiretta  vedremo che  Minzar è a levante di Gardutah e 5 miglia di distanza.
L’attinenza del nome  Minzar, Minzaur  con  Montis – aurei  fa  declinare  una  favorevole attinenza   con l’attuale Montedoro. Il castello, per  ipotesi,  doveva  trovarsi  sul Monte Ottavio  o sul Monte Croce,  dove  non  ne  rimane alcuna  traccia,  ma  anche  sul Monte  San Paolino non rimane traccia del castello  che  si da  per  certo esserci stato. In aggiunta, ai piedi del Monte Croce da un lato e dal  MonteOttavio dall’altro  sorgeva la masseria Balatazza,  toponimo  chiaramente  arabo ( il piano …in contrapposizione  al Minzar (alla Serra) ? ). Quale analogia con Sutera e  con altri luoghi storici !  In alto la fortezza, nel piano le abitazioni e  le attività produttive. Lo stesso vale per Racalmuto: in alto il Serrone  in basso il Casale (Rahal) di Mohammed (Mut) e  forse  per  Cazzola  con il corrispettivo Vito Soldano.
Ma noi  continuiamo a cercare  dei castelli ( tale è la traduzione  di Amari) ma  ritengo sia  più opportuno parlare  di torri di avvistamento e segnalazioni luminose (in qualche posto è  stata trovata la conca del fuoco) o di fumo:   se cosi  fosse la loro scomparsa non desterebbe  molto  stupore. La  fortezza  di Platano, che  avrebbe  avuto una  forficazione muraria lunga 1 miglio, è completamente scomparsa!
Al Qattah :  Da Minzar ad Al Qatta 10 miglia verso mezzogiorno.
Seguendo  le  linee della viabilità descritta  dall’Ing. Cutaia  ci ritroviamo alla  Serra di  Cazzola.
Punto strategico notevole all’uscita del fiume Gallodoro nel ramo meridionale e  posta a  guardia dell’attuale statale  SS122 (percorso della strada romana  Catania-Agrigento). Dal questo  punto  si vede  tutto il vallone   verso  nord e  l’altopiano di Racalmuto fino al mare a  sud-ovest. Punto di confluenza delle vie  che  da  Licata-Naro vanno verso l’interno e  verso  ovest proseguono per  Agrigento.
Molti  studiosi, per  primo lo stesso  Amari, avevano individuato  questo toponimo  con Canicattì.
Da altre  analisi  si è  visto  che  non poteva  essere l’attuale abitato, ma spostato più a  ovest, forse  la Contrada  Vito Soldano (Sultan), Passo d’Alì,  che  si trova  nelle vicinanze  di Cazzola ad  alcuni chilometri a  ovest del paese. Non certo  vicino Favara  come  sostiene l’Ing. Cutaia. Tra l’altro l’assonanza  tra Al Qatta’ e Cazzo’ (la) richiede un più approfondito studio etimologico.
Da Al Qattah ad  Agrigento 12 miglia  per  ponente.
Fin  qui il percorso  che  ci riguarda  da  vicino, ma  continuando la descrizione  di altri  luoghi  seguiti nel percorso del geografo ritroviamo i seguenti riferimenti:

Da Girgenti a  Naru: 12 miglia per levante ;
Da Girgenti  a  Minzar: 18 miglia tra levante e  tramontana;
Da  Naru ad  Al Qattah: 10 miglia per settentrione;
Da  Naru  ad  As Sabuqah: 12  miglia per  levante;
Da  Al Qattah ad  As  Sabuqah: 12  miglia per levante;
Da  Al Minsar ad  Sabuqah: 11 miglia  tra mezzogiorno e levante;
Da  Sabuqah   a  Qal at an Nisa; 12 miglia  su la via  di Girgenti;
Da  Naru a   Qal at an Nisa: 21 miglia  tra levante e  tramontana;
Da  M.kahn a  Qal at an Nisa: 15 miglia tra  mezzogiorno e levante ;
Da M. Khan a  Sutera: 15 miglia  verso ponente;

Il totale del percorso tra  Sutir  e  Girgenti assomma  ad  una giornata grande, ovvero 36 miglia.
Se  riportiamo tutti  questi dati incrociati  tra  loro  sulla  pianta del nostro territorio abbiamo le presunte località odierne.
Gardutha, a  9 miglia  da  Sutera, seguendo l’itinerario  Sutera –Campofranco-Ponte Romano  e risalendo la collina , ci ritroviamo  vicino al cimitero di Milocca, ovvero al vecchio Monastero di San Martino.
Proseguendo sulla trazzera  per  Bompensiere e  risalendo la  collina  di Montedoro si giunge alla Balatazza dopo  5  miglia.
Siamo al Minzar; la strada  prosegue lunga la  costa della  Cda  Montagna, supera il bivio  di Bellanova ( Bellanubi ? - Masseria Villanuova) e  in corrisdipondenza  di Gibellini  s’inerpica  sulla  montagna del Castelluccio e  ridiscende  verso la serra  di Cazzola ( Al Qattah ?), totale  10 miglia.
Da  Cazzola  lungo la via  Romana  per  Girgenti 12  Miglia.
A  sostegno  di  questa descrizione  ritengo importanti le  distanze  e  direzioni tra:
Girgenti Minzar, 18 miglia tra levante e tramontana.
Naru Qal at an Nisa, 21 miglia tra levante e tramontana.
Questi itenerari non sono percorsi in modo diretto da  Idrisi  poiche’ il percorso da Minzar a  Girgenti passa  da  Al Qatta (deviazione)  con un percorso  di 10 + 12  miglia; la via diretta  che  doveva esistere (sulle carte di Idrisi)  è più breve e  doveva passare  per  Racalmuto.
L’altra triangolazione   tra  Naru –Sabuqah –  Qal at  an   Nisa    12 + 12   mentre la via diretta   tra  Naru e  Qal at an Nisa  è di 21 miglia .
La distanza  tra  Girgenti e Minzar  corrisponde alle 18 miglia indicate  da  Al Idris  seguendo la strada Montedoro- Racalmuto- Agrigento !
Il percorso da Naro a Caltanissetta , passante per  Delia, Ramilia,Cozzo di Naro è di  circa 22 miglia, rispetto ai 21 indicati  da  Idris.
La spezzata  che  unisce  Naro a Sabuqah e  Sabuqah a  Caltanissetta  di 24 Miglia  doveva passare  vicino di  Sommatino  ( Mole di Draffu’).
A questo proposito si è  creata  una notevole confusione tra Sabuqah , Darfudi’ e Qarqudi’.
Dalle distanze  e  incroci  sembra  che Idrisi  sia incorso in un errore  di sostituzione tra  la  nostra Sabbuggia ( vedi sul Sito “Una passeggiata alla Sabbugia”) e  la  Mole di Draffu’  (Darfudì ).
Se  così  fosse  tutto  quadrerebbe alla perfezione.
In  conclusione ritengo  non vi sia alcuna  discordanza tra le notizie di Idris e i dati riportati sulla carta, da cui si deduce   che  Gardutah  sia uno dei Casali di Milocca, in cui già da tempo esistevano  molti fabbricati; Al  Minzar  sia da porre nella serra di Montedoro, mentre Al  Qattah alla Serra di Cazzola e, fuori dal percorso che  ci riguarda, anche  Sabuqah sarebbe da  sostituire con  Daffru’.
In aggiunta: dal Monte Ottavio  è visibile direttamente la Serra  di Cazzola e da  Cazzola  si vede  tutto il Vallone  fino a  M.Kahn (valle inferno vicino Marianopoli) ma non Sutera .Dall’altro versante  vi vede il Monte Caltafaraci, sopra Favara, e  Agrigento.
Quindi la linea  di comunicazione a vista  era : Sutera, Minzar,Al Qattah e Girgenti.
C. Messana                  07/2009

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