Cenni storici su Montedoro

"Fondato nel 1635, sulla riva sinistra del fiume Gallo d'Oro, quando il duca Diego D'Aragona Tagliavia, principe di Castelvetrano chiese al Duca di Alcalà, il permesso di popolare il Feudo Balatazza, arrivarono dai paesi vicini i coloni per popolare il paese nascente, attirati dalle condizioni particolarmente favorevoli per il pagamenti dell'affitto dei terreni dati in enfiteusi."Fondato nel 1635, sulla riva sinistra del fiume Gallo d'Oro, quando il duca Diego D'Aragona Tagliavia, principe di Castelvetrano chiese al Duca di Alcalà, il permesso di popolare il Feudo Balatazza, arrivarono dai paesi vicini i coloni per popolare il paese nascente, attirati dalle condizioni particolarmente favorevoli per il pagamenti dell'affitto dei terreni dati in enfiteusi.
La scelta del nome pare derivi dal fatto vi erano nel paese molte miniere di zolfo che davano lavoro alla stragrande maggioranza delle genti che vi vivevano" (Tratto da Sicilia da Conoscere ed amare Ed. Nocera).
Però per noi che siamo nati e cresciuti a Montedoro piace pensare che il nome derivi, dall'aneddoto che da piccoli ci raccontavano e che ora ora racconterò a voi. Si narra che il Principe Pignatelli passando per Balatazza fu rapito dalla bellezza della sommità del Monte Ottavio completamente ammantata d fiorellini gialli come fosse coperta d'oro, decidendo così di cambiare il nome di Balatazza in Montedoro. "Con il passare degli anni la popolazione sentiva sempre più il bisogno crescente di una chiesa, che fu costruita da don Diego e dedicata a Maria Maddalena e alla beata Vergine del Rosario. Alla morte di don Diego, gli succedette la figlia Giovanna che sposò Ettore Pignatelli, che prese così possesso dei possedimenti della moglie.I Pignatelli tennero la loro signoria su Montedoro fino al 1812 anno in cui fu abolita la signoria in Sicilia" (Tratto da Sicilia da Conoscere ed amare Ed. Nocera) . L'economia Montedorese si basò sull'agricoltura fino al 1800 quando furono scoperti giacimenti di zolfo che diedero nuova linfa vitale all'intera comunità e che attirò sempre più forestieri in cerca di guadagni purtroppo lo sfruttamento incontrollato del sottosuolo compromise la stabilità delle case che sorgevano sui cuniculi scavati per l'estrazione dell'oro giallo provocando frane e smottamenti. Alla fine del 1800 la crisi dello zolfo, causata dall'immissione sul mercato europeo e italiano di zolfo proveniente dagli USA a un prezzo più conveniente, segno la lenta eprogressiva chiusura delle miniere, costringendo molti montedoresi ad èmigrare in cerca di lavoro.
Inizialmente il paese sorse arrampicato sul Monte Croce, ma poi si è sviluppatto scendendo verso il pianoro sottostante attorno alla Piazza Umberto I e all'adiacente Piazza Europa, dove vi si trovano: il Municipio, l' Uff. Postale, la Farmacia e la Chiesa Madre intitolata alla Madonna del Rosario e S. Giuseppe, estendendosi inseguito sempre più sud, e alle pendici del Monte Ottavio. Vicino la Chiesa Madre troviamo il Parco della Rimembranza sorto per ricordare i caduti nei conflitti mondiali. Salendo nella parte alta del paese, dove sorgeva il vecchio campo sportivo, si trova la villa Cozzo Tondo, dove si svolge tutte le estati una bellissima rassegna teatrale che attira in paese molti abitanti dei Comuni vicini.

Nessun commento:

Posta un commento